REVENUE MANAGEMENT SYSTEM: SFATIAMO I LUOGHI [PIÙ] COMUNI part 1

Viaggio in tre tappe nel tortuoso mondo dei dubbi e dei pregiudizi legati all’adozione di RMS per strutture ricettive. Dubbi ai quali, ovviamente, cerchiamo di dare risposta.

Quando si parla di RMS, molto più che per altri sistemi tecnologici legati al mondo alberghiero, capita di trovarsi a dover fronteggiare una serie di preconcetti e luoghi comuni che contribuiscono a frenarne l’adozione. Molte sono le resistenze e gli interrogativi – più o meno leciti – da parte degli albergatori. L’esperienza e il contatto quotidiano con il mondo degli hotel ci hanno insegnato che gran parte dei dubbi non sono altro che il frutto di una scarsa cultura digitale e di uno scetticismo diffuso determinato da una conoscenza soltanto superficiale di questo strumento. Cerchiamo allora di fare un po’ di chiarezza e di rispondere ai quesiti più frequenti [e deleteri].

Luogo comune n.1
La mia struttura è troppo piccola e con poche camere a disposizione non ne vale la pena.

I gestori di strutture piccole, residence, affittacamere o boutique hotel non di rado tendono a ritenere che l’adozione di un RMS sia più adatta a grandi catene alberghiere e che non si adattino bene alle realtà più piccole e indipendenti [che in Italia sono la maggioranza]. La realtà è che le applicazioni tecnologiche non funzionano mai un tanto al chilo, tutt’altro. E se è vero che le esigenze possono cambiare radicalmente da struttura a struttura, è altrettanto vero che tali esigenze raramente sono dettate dalla capacità occupazionale. Per le strutture più piccole, per esempio, è fondamentale identificare l’equilibrio migliore proprio per ottenere il massimo da ogni singola camera e tipologia di soggiorno. Per non parlare del fatto che spesso le strutture indipendenti e a gestione famigliare sono quelle che fanno più fatica a individuare una figura che si occupi del revenue management in maniera specifica. Da questo punto di vista, la possibilità di automatizzare [fino a un certo punto] i processi, diventa ancora più importante come supporto all’organizzazione del lavoro. In ultimo, le strutture di piccole e medie dimensioni tendono a puntare sulla personalizzazione dell’offerta e per questo diventa ancora più rilevante ottimizzare il pricing di ogni singola proposta.

Luogo comune n.2
L’utilizzo di un RMS richiede competenze tecnologiche troppo impegnative per me e per il mio team.

Molti albergatori percepiscono gli RMS come troppo complessi e difficili da implementare o da gestire quotidianamente. La paura di doversi confrontare con software complicati o di dover investire in formazione specifica può scoraggiarne l’adozione. Qui entrano in ballo due caratteristiche fondamentali da valutare nella scelta dello strumento [e ne parleremo in maniera più approfondita in seguito]: l’intuitività dell’interfaccia e la disponibilità alla formazione e all’assistenza continua. La capacità e le competenze di chi progetta e sviluppa RMS emergono anche e soprattutto dal riuscire a rendere facilmente fruibili dei sistemi di per sé complessi. E questo vale per tutti gli strumenti tecnologici al servizio dell’ospitalità. In generale, occorre fare i conti con una fisiologica, diffusa resistenza al cambiamento [e vincerla]. Ovvio che occorrerà acquisire nuove competenze. Ovvio che sarà indispensabile dedicare del tempo alla formazione. Ma non dimentichiamo che l’utilizzo di un valido RMS, più che ad automatizzare, punta realisticamente a trovare nuove soluzioni per ottimizzare le vendite, rendere gli ospiti più soddisfatti, migliorare la brand reputation e il raggiungimento del target ideale. E per quanto riguarda la formazione, questa è una leva su cui puntare per incentivare lo staff a crescere e a qualificarsi professionalmente.

Luogo comune n.3
Mi fido più di me stesso che della tecnologia.

Molti gestori di strutture tendono a dubitare che un software possa realmente prevedere la domanda e ottimizzare i prezzi meglio di quanto possano fare loro stessi basandosi sull’esperienza. Nessuno lo mette in dubbio, ed è per questo che è nata l’integrazione con la Business Intelligence: per far apprendere, replicare, espandere e perfezionare l’esperienza pregressa. Al contrario, senza l’adozione di software RMS, gli operatori che puntino a strategie di pricing ottimali sono spesso costretti ad apportare manualmente modifiche alle tariffe basandosi sull’istinto o su uno sguardo non approfondito ai prezzi e all’occupazione dei competitor, laddove i concetti di prezzo, occupazione e competitor sono frequentemente sopravvalutati e percepiti in maniera fuorviante. 

Il come e il perché lo scoprirete nel prossimo articolo!

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